Il Rifugio Capanna Como è situato su di uno sperone roccioso a sud del Lago Darengo.
Gli fanno da corona la frastagliata cresta della Gratella, il Pizzo Campanile, il Sasso Bodengo e il Pizzo San Pio.
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Si parte una mattina presto il sottoscritto, Vittorio e Giuseppe, direzione Capanna Como,
Speriamo almeno di raggiungerla… visto il perdurare dell’inverno e della neve in quota.
Percorriamo la statale 340 Regina arriviamo fino a Gravedona dove prendiamo la provinciale 4 per Peglio, Livo e Dosso del Liro allontanandoci dal lago.
Dopo alcuni chilometri troviamo un bivio e continuiamo sulla destra per Livo.
All’inizio del paese prendiamo una strada sulla sinistra (cartello crotto Dangri) con la quale arriviamo al cimitero.
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La strada prosegue per altri tre chilometri, alternando tratti sterrati ad altri con il fondo in cemento, fino a Dangri dove, sulla destra, troviamo l’antico ponte in pietra e le piscine naturali formate dal torrente Darengo.
La strada non è adatta a tutte le vetture, è abbastanza sconnessa e priva di protezioni, in paese davanti al municipio si deve inserire un euro nella gettoniera che ci restituirà una sorta di “pass” per la sopracitata strada.
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Arrivati al crotto Dangri, lasciamo la vettura, oltrepassiamo uno splendido ponte e cominciamo a salire sino al Santuario della Madonna di Livo (m. 742).
Da questo punto il sentiero è affiancato dalle stazioni della Via Crucis, oltrepassiamo lo splendido alpeggio di Baggio, Il sentiero prosegue nell’erba a mezza costa, il torrente Darengo alla nostra sinistra.
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Verso la Capanna Como
Arriviamo al ponte di Borgo, continuiamo nella nostra camminata, la neve comincia a farsi vedere e raggiungiamo il letto del torrente Darengo.
Il disgelo e la massiccia quantità di neve ci pone di fronte a qualche difficoltà, aggiriamo un albero caduto e ci inoltriamo nella boscaglia
La neve sino alle ginocchia ci fa procedere molto lentamente e dentro di noi comincia a farsi forte la sensazione che dovremmo rinunciare alla Capanna Como.
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Usciamo dal bosco, niente più alberi.. cominciamo a salire vediamo in lontananza l’asta della bandiera del rifugio, ma è troppo lontana.
La neve alta e il rischio di finire in qualche buca sotto i nevai scavati dall’acqua ci fa prendere la decisione di fermarci, mangiare qualcosa e tornare su i nostri passi, verso le 17 siamo di nuovo in paese.
Tempo impiegato tra andata e ritorno circa 7 ore e mezza, dislivello mt 1000 circa
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