The lost plant, le immagini di questa gallery nascono da un workshop con Marco Frigerio, noto professionista dell’immagine.
![The Lost Plan @fuorifuoco.it](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-9.jpg?fit=720%2C1080&ssl=1)
Il luogo
il luogo è una fabbrica abbandonata nel varesotto, che ho ribattezzato “perduta” in quanto il termine abbandono non mi è sicuramente sembrato consono alla situazione…….
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-2.jpg?fit=1200%2C946&ssl=1)
L’entrare in quell’ambiente “sospeso nel tempo” è stato emozionante e subito si è cominciato a respirare un’atmosfera a dirla tutta suggestiva.
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-36.jpg?fit=692%2C1080&ssl=1)
Le mie motivazioni
Devo essere sincero questo tipo di fotografia e di immagine è quello che sento più vicino al mio modo di comunicare. Altri lavori che ho realizzato possono essere assimilati a the lost plant, Nella vecchia fattoria, Villa De Vecchi, Dove l’aria è leggera
![The Lost Plan @fuorifuoco.it](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-20.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
situazioni in modo simile fotografate, dove il tempo è tuo alleato, intendo il tempo passato a guardare, immaginare, ma anche a sentire, a sforzarsi di ricostruire spazi temporali ormai passati.
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-24.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
Immersione fotografica
In questi luoghi, si percepisce chiaramente ogni minimo rumore, a volte il silenzio è assoluto, e basta un nonnulla per farti trasalire, molto spesso fotografo in solitaria, solo rimanendo soli, si apre il mondo davanti a te, entri in risonanza con tutto ciò che ti circonda,
![The Lost Plan @fuorifuoco.it](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-28.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
il tempo si ferma, guardi l’orologio quando entri e le ore passano… perché cambiano le luci, si fanno più basse, più taglienti, rivelano o nascondono. E tu li ad assecondarle o rincorrerle, sei sospeso, unico interprete di una storia che stai raccontando.
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-13.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
Il prima
Importante anzi decisivo è arrivare preparati alla meta, sapere dove si andrà a fotografare, leggere, documentarsi, immedesimarsi, solo allora sei pronto.
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-32.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
Il fine
La vista è spiazzante in the lost plan, si potrebbe stare giorni a cercare di racchiudere in uno scatto, sensazioni, rumori e pensieri di un lavoro perduto, dello scorrere dei carrelli, dello spostar di pesi e dell’andirivieni di camion e corrieri, è triste, cerco di fotografare ed immaginare…
![](https://i0.wp.com/www.fuorifuoco.it/wp-content/uploads/2018/03/LostPlant-Saronno-4.jpg?fit=1200%2C800&ssl=1)
fissare un tempo ormai passato per far rivivere nel presente almeno la sensazione che un tempo, non troppo lontano in quell’azienda si è vissuto, prodotto, condiviso situazioni.
Per visualizzare l’audiovisivo “The lost Plant” sul mio canale YouTube clicca qui