Il lock down generalizzato, che ci ha obbligato a casa dal mese di marzo in questo disgraziato 2020 è terminato, un’ ingresso e uscita (per ora, come vedremo nei prossimi mesi post-estivi).
finalmente è possibile ritornare nei miei luoghi preferiti e scattare qualche fotografia.
E allora esco, decido di utilizzare una fotocamera analogica, la mia Canon AE1, abbinata ad un filtro giallo, per enfatizzare il tono del cielo oggi terso e nitido.
Ingresso e uscita
Ed ecco il sentiero, diverso da qualche mese fa. Mi addentro nel bosco, la luce entra filtrando tra i fitti rami.
Cerco un dettaglio, una lama di luce illumina un’ortica, un soggetto banale, fin troppo semplice, non importa, apprezzo anche questo, dopo mesi di chiusura fisica e fotografica.
Basta uscire qualche passo dal sentiero, scegliere una direzione alternativa, tutto si infittisce, diventa caotico, senza una visibile logica, ma pensandoci bene, probabilmente è sufficiente osservare con attenzione.
Siamo usciti, usciti dal contenimento obbligato, usciti dal bosco aggrovigliato e caotico. Seguo il corso delle cose, linee diritte mi indicano la strada.
Si apre innanzi a me uno spazio libero, nessun ostacolo divide l’ombra dalla luce, piano piano guadagno i passi.
La sentiero termina, è sbarrato, non possibile proseguire oltre, permesso solo affacciarsi, osservare il lento fluire delle cose.
Forse è possibile lasciarsi alle spalle questo incubo, attraversare un giorno il ponte e pedalare veloci verso l’uscita.
Un pensiero a chi su questa strada ha terminato i propri passi, a chi in silenzio e in solitudine è andato avanti.
Come cerchi concentrici lo scorrere del tempo sembra essersi attorcigliato, nessuna prospettiva a breve e medio termine, nessuna via di fuga.
Ogni giorno sembra essere la copia di quello prima, mantenendone le caratteristiche, che sembrano diventati rituali.
Uno sguardo a ieri, quando tutto sembrava sfuggirci di mano, il tempo non era mai abbastanza, ed il fermarci a pensare era sempre rimandato al domani.
Solo l’auspicio che tutto questo ci migliori, ci renda consapevoli che da un giorno all’altro tutto cambia, niente è uguale.
Scritti pandemici 2020