Il progetto
Era molto tempo che programmavo un’escursione alla diga del Gleno, in Val di Scalve.
Ne avevo sentito parlare in particolare alla famosa sciagura del 1923, causata dal crollo della diga ad archi multipli commissionata dalla ditta Viganò.
L’occasione si presenta nel proporre un’uscita fotografica con gli amici di FotoLibera, tutto è pronto per partire, sebbene il solito meteo si mette di traverso,
La partenza
Ovviamente non posso rimandare..e allora eccomi a Pianezza (Mt 1267), frazione di Vilminore di Scalve,
Parcheggio l’auto in una comoda piazzetta, a fianco ad una chiesetta ed una fontana, il sentiero parte da li.
Dapprima si attraversano splendidi prati da cui si gode di un panorama delizioso, incontro un pastore con il suo gregge di capre e al passaggio gentilmente ci salutiamo.
Nei pressi di una condotta forzata il sentiero si inerpica abbastanza rapidamente e si entra nel bosco.
Raggiungo quota mt 1507, a questo punto il sentiero spiana e la vista si fa spettacolare.
In sostanza il sentiero scavato in parte nella roccia è quello usato per costruire la diga perciò in alcuni tratti l’opera è veramente ardita.
Arrivo alla Diga del Gleno Mt.1534
Finalmente in lontananza è possibile scorgere i resti della diga imponente e rimasta a ricordo dell’immane tragedia.
Arrivato alle rovine il paesaggio è meraviglioso, si apre agli occhi una vista spettacolare, il piano del Gleno, da dove è possibile raggiungere il passo di Belviso.
Ho scattato molte immagini che ho raccolto in un audiovisivo, presentato a Lecco in occasione di appuntamento con l’immagine ed 2015, organizzato da Fotoclub Libero Pensiero di cui FotoLibera è stata gradita ospite.
© Luciano Ravasio